Urbex a Malta, un'intervista a Valeria Bittarelli

Urbex a Malta, un’intervista a Valeria Bittarelli

Per i pochi che ancora non lo sapessero, nel mondo dei social, e di instagram in particolare, esiste una comunità che si muove alla ricerca di luoghi abbandonati e opere incompiute.

Scatti fotografici memorabili e storie che spesso raccontano le trasformazioni avvenute nel corso degli anni in quei luoghi abbandonati. Parliamo dell’Urbex – l’Urban Exploration – un trend che sta raccogliendo sempre più appassionati in giro per il mondo.

Abbiamo incontrato Valeria Bittarelli, appassionata di viaggi e di Urbex che, per ragioni lavorative, trascorre buona parte dell’anno a Malta, per farci raccontare come vive questa sua passione a Malta e per farci suggerire qualche luogo da esplorare…in tutta sicurezza.

– Ciao Valeria, per iniziare raccontaci un pò di te e sul perché ti trovi spesso a passare per Malta.

Ciao a tutti! Mi chiamo Valeria, sono nata e vivo a Roma, e da sempre una grande passione per i viaggi, per la fotografia e per l’arte contemporanea.

Negli ultimi anni sono passata spesso per Malta perché mi occupo del marketing di una realtà Italiana recentemente aperta nell’isola, più precisamente nella baia di Ghajn Tuffieha.

Nei miei viaggi riesco a volte a coniugare con il lavoro la mia curiosità nei confronti di nuovi posti da scoprire.
Ho vissuto a Malta per un anno, e ora ci vive mia sorella, quindi non perdo occasione per tornare e aggiungere sempre alla mia lista nuove attrazioni da visitare.

– Sappiamo che l’Urbex è una delle tue passioni, puoi raccontarci di che si tratta e come nasce la tua passione?

L’Urbex (Urban Exploration) consiste nell’esplorazione di strutture artificiali, spesso rovine abbandonate o componenti poco visibili dell’ambiente urbano.

È un fenomeno abbastanza recente: le sue origini vengono fatte risalire al 1973, ma la sua popolarità degli ultimi anni viene attribuita all’interesse dei media per questo fenomeno.

Questa disciplina mutandosi col tempo è anche divenuta un impegno per segnalare, salvaguardare e proteggere i luoghi urbani abbandonati sottraendoli al completo decadimento.

Per quanto mi riguarda è una passione che dura da molti anni. Tutto è cominciato dalla street art, che ho sempre seguito con molta curiosità. Da lì ho poi scoperto una certa categoria di artisti attratti dalla desolazione dei posti abbandonati e me ne sono innamorata.

Ex fabbriche, ospedali, scuole, maestose ville, ex edifici storici, o hotel lasciati a loro stessi per vari motivi venivano quindi ‘rivalutati’ da opere d’arte di strada.

Ho sempre vissuto tutto ciò come un ‘ridare vita’ a un luogo dimenticato, ed è per questo che mi è sempre piaciuto visitarli, allo stesso modo in cui si ammirano le opere all’interno di un museo. In un luogo abbandonato il contrasto tra l’arte e il degrado dello stato attuale crea una strana armonia, è come se una nuova forma artistica reale si integrasse nel suo passato.

– I trend di Instagram e I social network in generale stanno giocando un ruolo importante nell’organizzazione dei viaggi. Ti è mai capitato di organizzare un tuo viaggio in funzione Urbex o, più in generale, di scegliere una destinazione in base a quanto hai visto sui social?

Certo, in ogni viaggio da me organizzato c’è sempre qualche tappa riguardante l’urbex. Il mondo è pieno di meraviglie lasciate a sé stesse. Ognuna con le sue storie e le sue leggende.

Molti appassionati di questo tema cercano di valorizzare questi ambienti e proporli alle piattaforme mediatiche per far conoscere le meraviglie perdute dei propri paesi.

Esplorare il volto meno stereotipato delle città che visito è sicuramente un mio obiettivo quando viaggio.

Può sembrare strano per chi non è familiare con il tema, ma ogni paese (l’Italia per prima) è costellato di questi luoghi senza tempo che quando chiudi gli occhi ti riportano al passato.

L’unica cosa importante, per chi ama visitarli, è lasciare ogni cosa come si è trovata. Spesso questi edifici vengono vandalizzati e il loro stato peggiora anno dopo anno. Un urban explorer che si rispetti non entrerebbe mai nei luoghi abbandonati per rovinarli, ma per osservare e fotografare, e nel caso degli street artist per arricchirli e donargli un’anima.

Per quanto riguarda i social, sono la fonte più importante di tutte le mie ricerche, anche non riguardanti l’urbex nello specifico. Prima di un viaggio raccolgo tutte le informazioni sopratutto da lì e le salvo in cartelle divise per temi.

– Malta è un piccolo arcipelago che nel corso dei secoli ha subito diversi processi di urbanizzazione, ma negli ultimi anni molti sono i luoghi abbandonati che stanno riprendendo vita. Hai trovato qui a Malta qualche location che ti ha colpito particolarmente? Se si, puoi raccontarci di che si tratta?

Malta, come l’Italia, è ricca di luoghi abbandonati, molti dei quali affacciati sul mare e di una bellezza mozzafiato.

Nelle mie ricerche online trovo i luoghi, studio la loro storia, e cerco di prendere più informazioni possibili prima di andare.

Se dovessi citare alcuni dei miei preferiti a Malta ti direi:

Mystique

Forse la mia preferita tra tutte.
Una struttura realizzata pensando di costruire una una scultura più che un edificio, un’opera d’arte voluta fortemente negli anni 60 dal marchese Joseph John Scicluna (detto Joe)

In quegli anni gli artisti ricercavano una loro identità che rispecchiasse il carattere dell’isola e Joe aveva il sogno di costruire una scultura che gli permettesse di esprimere tutta la sua personalità per mezzo dell’architettura. Per farlo recuperò pezzi di pietra e ornamenti vari dai resti delle case maltesi distrutte dalla seconda guerra mondiale. Mystique è inoltre decorata con dei vetri colorati di scarto recuperati da workshop a Mdina.

Purtroppo non fu mai completata, il marchese la chiamava in fatti la sua ’sinfonia incompleta’. Gli architetti sostengono che non si sa come possa stare in piedi perché è una negazione di tutte le regole architettoniche. Simboleggia infatti l’arte fine a sé stessa, perfetto specchio dell’eccentricità del Marchese che l’ha costruita, che desiderava diventasse una base sicura per ogni tipo di artista dell’epoca.

Jerma Palace Hotel
Il Jerma Palace Hotel è un ex hotel a quattro stelle che aprì per la prima volta nel 1982 ed è stato il più grande hotel nel sud di Malta fino alla chiusura nel 2007. L’edificio, affacciato sul mare e con un piscina, è stato successivamente abbandonato e da allora è caduto in uno stato di rovina. Il suo interno è stato spogliato di ogni cosa di valore, con il furto di tappeti, pavimenti in marmo, porte, piastrelle e persino mattoni. Le pareti sono ricoperte di murales e graffiti. Ci hanno girato video musicali e film.

Il resort abbandonato di Hal Ferh

Questo resort era un ex campo militare del diciannovesimo secolo, poi trasformato in un hotel/villaggio turistico nel 1970

Le camere, la reception e le varie strutture sono ancora oggi presenti, anche se in totale stato di abbandono e ricoperte di vegetazione.

Perlustrando la zona si può anche notare l’anfiteatro e la postazione dj e alcune opere di street art attuali.

L’aereo abbandonato nel nulla, a poche centinaia di metri dalla pista del grande aereoporto centrale.

Questo aereo è stato costruito nel 1982 e portato dove si trova ora, all’interno del Montekristo Estate nell’Ottobre del 2011. È stato in funzione fino al 1998. L’ultima compagnia che ci ha volato è stata la Tassilli Airline.

L’interno dell’aereo è in condizioni disastrose, forse è stato portato qui per farlo diventare un’attrazione, ma ciò non accadde mai.

È stato recentemente decorato da un artista Svizzero, Nicolas Bamert.

Fort Campbell

È un ex forte affacciato sul mare costruito dagli inglesi tra il 1938 e il 1939. È stata l’ultima imponente fortificazione costruita a Malta e serviva a proteggere gli attacchi da mellieha e l’isola di Saint Paul.

La sua struttura è simile ad altre fortificazioni costruite prima e dopo la seconda guerra mondiale.

Visitarlo è stato molto affascinante.

Oltre a quelli citati ce ne sono moltissimi altri che ho già in programma di visitare.
Ogni viaggio a Malta è una nuova meta da scoprire.

– Oltre all’Urbex Malta è la metà ideale per un viaggio tutto l’anno all’insegna della cultura, del relax e del divertimento. Puoi farci un elenco dei tuoi cinque spot preferiti di Malta e delle motivazioni che ti spingono ad amarli?

Sarà difficile sceglierne cinque perché i miei posti preferiti sono molti di più, ma cercherò di menzionare quelli meno scontati

L-Mgarr – Il paesino in cui vivevo quando ero a Malta occupa un posto speciale nel mio cuore. Si dice che qui si possa trovare la miglior cucina tipica maltese, e che i suoi abitanti siano i più gentili di tutta l’isola, personalmente posso confermare entrambe le cose. Sono innamorata della chiesetta nella piazza principale e dei piccoli bar in cui si radunano le persone del paese. Consiglio di visitarla per l’atmosfera che si respira, e magari per provare i piatti tipici maltesi, e i loro vini accompagnati dal Maltese Platter all’enoteca all’angolo dietro la chiesa.

Marsaxxlokk – Un porto pittoresco con ristoranti sul mare e un panorama bellissimo dovuto a tutte le coloratissime imbarcazioni tipiche, sparse sul mare. Pranzare con questa vista è un’esperienza bellissima che ripeto ogni volta che posso!
Gozo – Gleneagles Bar – Sono veramente tanti i posti da non perdere a Gozo, ma questo bar a mio parere merita una menzione speciale. È un’istituzione dell’isola: un punto di ritrovo per la gente locale che accoglie tutti con estremo calore. Costruito in principio per farne un dormitorio per soldati che dovevano attraversare le due isole di Malta e Gozo, oggi è un meraviglioso bar tipico Maltese. Le sue mura raccontano molte storie, soprattutto di pesca. Ha un piccolo balcone affacciato sul mare dove sorseggiare una bevanda guardando le barche al tramonto e ascoltando le storie del gentilissimo proprietario. Per me è un’esperienza da non perdere, ed è molto facile da trovare perché si raggiunge anche a piedi una volta scesi dal traghetto che porta da Malta a Gozo.

Ghajn Tuffieha – Questa baia meravigliosa è la spiaggia più amata dai Maltesi, la loro spiaggia del cuore. Una riserva naturale dove si possono incontrare tanto facilmente camaleonti quanto surfisti. Perfetta sia per chi ama il mare, che per chi ama le passeggiate nella natura (da qui si può raggiungere Gnejna che è la baia adiacente o camminare 10 minuti fino a raggiungere Golden Bay, più famosa ma meno selvaggia)
Coral Lagoon – Non c’è niente di più bello che vedere la gente tuffarsi in questa grotta naturale. Raggiungibile a piedi tramite un percorso un po’ scosceso ma non pericoloso, oppure in canoa, trovo che sia una meta imperdibile di Malta.