“Un racconto da Malta”
“Avevi ragione, dovevo portare una valigia più piccola” sbuffò lui.
“Coraggio, l’hotel è vicino.”
Lei annuì distratta, un vago sorriso sulle sue labbra.
“Una bella doccia, e poi subito a Valletta! Due Pastizzi al Caffè Cordina, e vedrai come starai meglio!” continuò lui.
“Non hai idea di quanto sia bello questo Paese. Ti mostrerò tutto” sorrise, gonfiando il petto.
“Del resto, ci sono stato già dieci volte, lo conosco in lungo e in largo. Hai la migliore guida sulla piazza!”
Rise, sbirciando il viso di lei, che non sembrava impressionata dalle sue parole.
“Malta è la perla del Mediterraneo. Non si può non amarla! Domani ti porterò a Mdina, la città silenziosa. C’è da non crederci, ma lo è davvero! Te ne renderai conto da sola. Nel pomeriggio potremo spingerci fino alle saline. Vedrai che spettacolo! Resteremo fino a sera, così ci godremo il tramonto.
Non hai mai visto una meraviglia simile!”
La guardò nuovamente di sottecchi. Lei continuava a tacere, e sembrava annusare l’aria.
“Dopodomani, trekking a Gozo!” incalzò lui. “Ti porterò a Dwejra. Purtroppo la Azure Window non esiste più… Però a Gozo potremo visitare i templi di Ggantija. Vedrai, li amerai quanto li amo io…”.
Un soffio di vento spettinò i capelli di lei, che non se ne accorse. “E il giorno dopo raggiungeremo la Blue Grotto…”
Si bloccò, non vedendola più al suo fianco. Smarrito, si guardò intorno, e la vide poco più avanti, scendere sugli scogli e sedersi davanti al mare.
“Ma che fai?” esclamò raggiungendola. Lei lo guardò e si mise un dito sulla bocca.
“Taci” sussurrò. “Sto respirando Malta.”
Colpito dalle sue parole, lui ammutolì. Si sedette accanto a lei. Lei sorrise.
“L’amore vero non ha bisogno di descrizioni” disse.
“L’amore vero non ha bisogno di parole.”
Restarono lì, in silenzio.
L’hotel poteva aspettare.