Patrimoni dell’Unesco a Malta, un anniversario da ricordare
Il 2020 giunge finalmente al termine, e non ci crederete, ma qualcosa di buono è successo anche quest’anno. Ricorre infatti il quarantennale da quando l’Unesco ha incluso i Templi di Ġgantija a Gozo tra i beni patrimonio dell’Umanità e nello stesso anno anche Valletta e l’Ipogeo di Ħal Saflieni hanno ricevuto lo stesso riconoscimento.
Il titolo ‘Patrimonio dell’umanità’ ha un grande significato perché è la dichiarazione dell’UNESCO per definire un sito di straordinaria importanza poiché rappresenta qualcosa di unico per l’umanità, e che quindi deve essere protetto e preservato.
Al di là del prestigio, ottenere il titolo di ‘Patrimonio dell’Umanità’ conferisce anche il dovere di prendere decisioni corrette per la salvaguardia dell’integrità e dell’autenticità di un sito importante come quello di Ġgantija. I templi, tra i più antichi al mondo, sono oggi gestiti da Heritage Malta che onora questo impegno implementando costantemente le misure che garantiscano la protezione e la conservazione del sito, con regolari interventi per proteggerne il tessuto lapideo.
Proprio a questo scopo Heritage Malta ha da tempo intrapreso un progetto che mira a trovare nuove soluzioni per migliorare la stabilità strutturale della facciata dei templi e l’UNESCO ha stanziato appositi fondi per questo progetto. Con i finanziamenti ottenuti sono stati acquistati una serie di sensori di movimento che consentono la raccolta dei dati necessari per monitorare la struttura e prendere le necessarie decisioni sulle prossime fasi del progetto.
Nel 1992, l’iscrizione di Ġgantija nell’elenco dei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO è stata estesa per includere i templi di Ħaġar Qim, Mnajdra, Ta ‘Ħaġrat e Skorba. Nel loro insieme, questi siti rappresentano una tradizione architettonica unica che gli esperti considerano altamente innovativa per l’epoca in cui furono realizzati.