Alla scoperta delle piscine scavate nella roccia di Malta
Parlando di Malta siamo abituati a descrivere maestosi panorami naturali, ma oggi vogliamo parlarvi di un luogo particolare che, anche se colpisce meno l’occhio, ha una storia alle spalle davvero interessante.
Stiamo parlando delle piscine artificiali scavate nella roccia che potete scorgere lungo la costa di Sliema, nella zona conosciuta col nome di Qui-si-sana, oltre che nell’area del porto di Marsamxett e della cittadina di Birzebuggia.
Si tratta di luoghi che vale la pena scoprire al più presto per due motivi: la lenta erosione del mare a cui sono soggetti e che un giorno le farà crollare come è successo alla ben più nota Azure Window di Gozo, ma anche perché le piscine di Sliema sono state menzionate dal Guardian tra le migliori 10 piscine di mare in Europa.
Seppure con un’origine incerta, la costruzione di queste vasche è probabilmente riconducibile all’epoca vittoriana, ovvero il periodo in cui la nobiltà britannica tra il XVIII ed il XIX secolo ‘inventò’ il concetto di mare come luogo di svago, associando la balneazione ad innegabili benefici per la salute.
Purtroppo, non ci sono molti documenti storici su come venisse vissuto il mare a Malta prima che l’Arcipelago diventasse la destinazione tanto amata dai turisti che è oggi. L’arrivo di massa dei turisti nella cattolicissima Malta, ancora negli anni ’60, creava scalpore. Proprio in quel periodo l’arcivescovo dell’epoca, Mikiel Gonzi, chiese infatti che fosse istituita una ‘Polizia morale’ che intervenisse contro l’arrivo del controverso bikini!
Fare un tuffo in mare è certamente sempre stata una cosa naturale su un’isola assolata come Malta, per questo le piscine sono un’anomalia, che raccontano una storia riconducibili al rituale del bagno che cominciarono ad aver successo in Gran Bretagna durante l’epoca Vittoriana, in cui si riconoscevano i benefici della balneazione, ma si doveva trovare un modo per non esporre troppo i corpi, soprattutto quelli femminili.
In pratica i ricchi inglesi costruivano queste vasche nei pressi della loro casa di villeggiatura, per potersi garantire la massima privacy. Ai margini di queste vasche si possono infatti ancora osservare i buchi in cui venivano inseriti i pali che sorreggevano le tende poste allo scopo di celare coloro che si immergevano per un bagno. Queste coperture avevano il doppio uso di proteggere dal sole, ma anche nascondere i bagnanti da occhi indiscreti. Sicuramente, anche se ben nascosti, è certo che si immergessero comunque ben coperti da ingombranti costumi da bagno… Le vasche venivano costruite con gradini che facilitassero l’ingresso e la profondità non andava mai oltre il metro e mezzo per poter agevolarne l’uso anche a chi non sapeva nuotare. Questi bagni infatti sono tutt’ora utilizzati per fare far fare i bagni ai bambini!
Anche se queste vasche erano di proprietà della nobiltà terriera inglese, alcune di queste venivano aperte al pubblico, come i bagni di Marsamxett, che venivano affittati su base oraria.
Negli anni 1950 e 1960 i “bagni” nelle vicinanze dell’hotel Excelsior a Marsamxett erano ancora molto popolari tra i bambini di Floriana e Valletta. All’epoca non c’erano già più le coperture di un tempo ed erano per lo più frequentati perché offrivano un ambiente protetto e riparato.
Quel che certo è che le vasche oggi visibili sono solo alcune delle tante che erano state create lungo la costa maltese e che nel corso dei secoli sono scomparse a causa dell’opera erosiva del mare o dall’intervento umano.
Recenti studi sulle piscine rimaste hanno evidenziato che soprattutto le tempeste invernali stanno danneggiando la roccia calcarea la quale si sta rapidamente erodendo. Per questo vi suggeriamo di non perdere l’occasione per immergervi in una di queste vasche e immaginare di essere un vero nobile inglese!
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